Dopo avervi parlato di Valloria, voglio portarvi a scoprire Bussana Vecchia, un altro gioiello ligure da visitare con i bambini!

La crepa da cui entra la luce

Bussana Vecchia con i bambini

“C’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce.

Questa frase l’ha scritta Leonard Cohen ma, se l’avessi scritta io, l’avrei fatto ispirandomi al luogo di cui voglio parlarvi oggi.

Ad incoronare il capo di una collina all’interno del comune di Sanremo, c’è un piccolo borgo chiamato Bussana Vecchia.

E’ un paese di pietre e finestre opache, vetrate dagli infissi antichi e rampicanti che si rincorrono lungo le arcate da cui fanno capolino piccole porte ed insegne di legno.

A guardarlo dalla strada si direbbe che ogni cosa sia capitata lì per caso, che sia inciampata e caduta ruzzolando lungo il fianco morbido della montagna.

Ma, avvicinandosi, ci si accorge subito che tra le sue strade c’è una favola che va raccontata perché non si perda tra le ombre lunghe che lascia il sole quando tramonta.

Questa favola parla di una città che, una volta crollata su se stessa, è stata salvata da chi la bellezza la vede in tutte le cose, anche nella crepa aperta di un piccolo borgo tornato a vivere.

Bussana Vecchia: Il crollo e la rinascita

Nel Febbraio del 1887 una violenta scossa di terremoto ferisce gravemente Bussana Vecchia.

Tra gli edifici più colpiti, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, poi S. Egidio di cui si trova ancora lo scheletro in cima al borgo.

La tragedia porta i cittadini sopravvissuti ad abbandonare Bussana Vecchia spostandosi a valle per fondare Bussana Nuova, ed il comune di Sanremo a chiuderne ogni accesso. Da quel momento, per sessant’anni, nel borgo deturpato dalle scosse, il tempo si ferma rendendolo orfano di abitanti e di abitazioni, un cuore di pietra crollata, rimasto vuoto.

Fino a quando, intorno agli anni sessanta, un gruppo di artisti provenienti da tutta Europa torna a popolare le sue strade, recuperando le case rimaste agibili, creando laboratori a cielo aperto, aprendo botteghe e atelier.

Il cuore del borgo, rimasto a lungo nascosto tra le proprie rovine, torna a battere così forte da scrollarsi di dosso la polvere. Ora è di nuovo in piedi, di nuovo vivo e pieno di luce.

Cosa Visitare a Bussana Vecchia con i bambini:

Essendo Bussana Vecchia un’opera d’arte viva, merita di essere visitata tutta, per scoprirne ogni angolo, insegna, piccolo laboratorio.

I suoi abitanti e le sue abitazioni sono le radici della cittadina e, passeggiando tra i suoi carruggi, si respira un’aria familiare e si ha la sensazione di essere sempre stati lì, tra quelle strade, sugli usci socchiusi delle case ripopolate e ricostruite un pezzo alla volta da chi, negli anni, ha scelto di mettere le proprie forze nel borgo stesso, rendendolo unico.

Il Plastico Ferroviario

Se volete fare un tuffo nel passato per tornare bambini insieme ai vostri figli, vi consiglio di visitare il grande plastico ferroviario di Bussana Vecchia.

Con i suoi 350 metri di binari è uno dei plastici più grandi d’Italia e permette di affacciarsi sul territorio ligure fino a raggiungere la Val Roja.

Qui partono e arrivano treni ogni giorno, permettendo a chi assiste alla piccola meraviglia meccanica di fantasticare su quali saranno le prossime mete, o su chi viva in quelle piccole case che si affacciano sulla ferrovia.

La Chiesa di Sant’Egidio

La struttura della chiesa risale al 1400.

Una delle prime cose che si nota arrivando dal paese è che il campanile è riuscito a reggere alle scosse del terremoto.

Per sicurezza non si può entrare all’interno delle rovine, ma dal cancello che separa i visitatori da quel che resta dell’ingresso si può respirare un’atmosfera antica rimasta intatta nel tempo.

Proprio dalla chiesa parte un percorso interattivo che vi permetterà, grazie al QR code e al vostro cellulare di conoscere tutta la storia di Bussana Vecchia, fino ai giorni nostri.

Casa Barca

Un tempo adibita a magazzino, oggi dimora di artisti girovaghi, è una struttura aperta anche ai visitatori a cui viene messo a disposizione l’interno per fermarsi a riposare o a mangiare qualcosa.

Il Giardino Botanico

È una delle attrazioni più amate del piccolo villaggio: un’oasi di verde cresciuto tra le case da cui si può godere di una vista meravigliosa.

I bambini entrano gratuitamente!

Bussana Vecchia da mangiare con i bambini

Dopo aver visitato Bussana Vecchia con i bambini la fame è assicurata!

Oltre a piccoli capolavori, gatti e angoli ricchi di magia, Bussana Vecchia regala anche emozioni quando si tratta di cibo.

In paese sono presenti ristoranti e osterie che meritano una visita tra cui:

La Casaccia: si trova all’ingresso del Borgo e in estate regala un pranzo o una cena con vista mozzafiato.

La Piazzetta Golosa: un bar con tavolini sotto un delizioso pergolato in cui potrete trovare dolci fatti in casa e ottimo vino.

L’Osteria degli Artisti: luogo caratteristico in cui assaporare la Liguria e i suoi prodotti.

Apriti Sesamo: un ristorante carne free che offre una cucina da agricoltura biologica certificata.

A Bussana Vecchia è inoltre possibile trovare appartamenti e camere per il pernottamento.

Per raggiungerla basterà percorrere l’Aurelia e giunti in prossimità di Valle Armea, seguire lo svincolo per Bussana per poi proseguire alla volta di Bussana Vecchia https://www.bussanavecchia.it

Per farlo è necessario avere l’automobile ma, nel caso in cui vogliate farvi una lunghissima ma meravigliosa passeggiata lungo una mulattiera panoramica, potrete lasciare i mezzi a Bussana Nuova o raggiungerla in corriera e salire a piedi, cosa che noi abbiamo fatto insieme ad Anita, faticoso ma molto bello, soprattutto per la farinata mangiata appena finito di camminare.

Un consiglio che ci tengo a darvi, oltre ad indossare scarpe comode, è quello di passarle attraverso con la testa tra le nuvole.

Lasciate liberi i bambini di esplorarla, di scoprirne angoli e murales, di accarezzarne i gatti che, come recitano i cartelli affissi sui muri delle case, hanno tutti un padrone e sono amati.

Ogni periodo dell’anno è adatto a visitare questa piccola città incastonata tra le proprie rovine, adottata da artisti e giovani che l’hanno aiutata a rialzarsi facendone un capolavoro della resilienza che, proprio come diceva Leonard Cohen, è andata in frantumi ma ha permesso alla luce di attraversarla, illuminandone di bellezza le ferite.

Federica Fava

Nata piemontese ma diventata ligure, ho due figlie, una casa vista mare e una predisposizione al disordine e all’ironia,soprattutto quando è rivolta verso me stessa. La cosa più vera che ho sentito su di me la diceva mia nonna quando mi prendeva in giro con un detto che recita “se hai il naso che guarda la testa, sei peggio della tempesta”,e penso di essere davvero così, anche se, più che una tempesta, se dovessi descrivermi con un’agente atmosferico, sceglierei il vento. Nella vita faccio la mamma, scrivo, rido e provo a far ridere su Instagram.
Se ci riesco non lo so, ma spero proprio di sì.

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