Erve
Scarica e colora!

San Valentino 2021, febbraio, il mese più breve dell’anno, la zona gialla. Con un velo di tristezza e di incertezza per le settimane che verranno, decidiamo di goderci questa domenica alla scoperta di Erve.

Il territorio

Siamo in provincia di Lecco e qui, alle pendici del Monte Resegone, sorge questo piccolo comune. Per raggiungerlo si percorre una bellissima strada a picco su un torrente, il  Gallavesa (per gli Ervesi Galavesa), che rapido scorre giù dai fianchi della montagna e si tuffa a strapiombo in un orrido chiamato il “Paradiso dei cani”. 

Questo tratto di strada è stato capace, per un attimo, di riportarmi con la mente attraverso il Canyon Del Verdon, in Francia. Il velo di tristezza che era partito con noi ci ha abbandonato e ha lasciato spazio alla gratitudine per il semplice fatto di essere lì, in quel momento.  Giunti a destinazione, troviamo ad accoglierci un grazioso paese diviso, in tutta la sua lunghezza, dal torrente con numerosi ponti che uniscono le case dell’una e dell’altra riva, conferendo a questo comune un’immagine davvero singolare! 

La nostra esperienza

Parcheggiamo in paese e iniziamo la nostra passeggiata verso le “Pozze”. Veniamo subito rapiti da alcuni omini, fatti con i vasi, che catturano immediatamente l’attenzione di Angelica e iniziano a farle rimbalzare lo sguardo ovunque. Minions, personaggi Walt Disney, squadre di calcio. Sono sparsi ovunque, dai cancelli ai muretti, dalle balaustre alle fioriere e rendono Erve una città allegra e colorata, popolata da piccole presenze che, in qualsiasi momento, possono strapparti un sorriso o riportarci a qualche momento della nostra infanzia.

Omini fatti di vasi

La storia di questi fantastici personaggi nasce nel 2019, all’Oratorio di Erve,  con il solo scopo di  fare divertire i bambini. Un gruppo di mamme e papà hanno dato vita ad alcuni di questi pezzi unici che sono stati apprezzati dagli abitanti del paese al punto di far salire le richieste di pezzi sempre nuovi  alle stelle! Grazie all’aiuto della Pro Loco ne sono stati creati più di 100! Ora accompagnano le vie del paese, ognuna con un suo spazio, un suo personaggio, un suo scopo: bellezza, prima di tutto, perché ciò che è bello fa bene al cuore. Ognuno ha poi una propria specificità: posacenere, cestini, vasi…il bello diventa utile!

Le Pozze di Erve

 Arriviamo all’inizio del sentiero, ad un ponticello in pietra che segna l’inizio del percorso delle famose “Pozze”, finalmente ci siamo! Il sentiero costeggia il torrente ed è semplice da percorrere… ovviamente è in salita. Dopo un breve tratto, noto un sentiero secondario che scende portando ad una spiaggetta con una bellissima pozza ed una cascatella! Scendiamo ad ammirare quello spettacolo e a scattare qualche foto e approfittiamo di quel posto tutto nostro per uno spuntino.

Ci godiamo questo piccolo break e intanto penso che, se fossimo venuti qui in estate, difficilmente saremmo stati soli…e in effetti, nel periodo estivo non è consentito raggiungere Erve con la propria macchina: bisogna lasciare l’auto a Calolziocorte e utilizzare la navetta (al costo di 2 euro a corsa, gratuita per i bambini sotto il metro di altezza), che condurrà all’inizio del sentiero. 

Riprendiamo il cammino e poco dopo ci troviamo al ponticello che ci conduce al Rifugio 2 camosci: una distesa di soffice erba verde, i monti e un cielo limpido… pazzesco! Location perfetta per il nostro pic-nic, per correre liberi sui prati e rilassarsi. 

Leggo dai cartelli che la sorgente San Carlo dista 15 min e decidiamo raggiungerla posticipando un poco la nostra pausa pranzo. Da qui il sentiero diventa davvero avventuriero e Angelica ci mostra tutta la sua abilità di piccola escursionista:un salto alla pozza, un’arrampicata tra radici, massi, qualche slalom fuoripista e finalmente arriviamo alla sorgente. Anche qui troviamo un tavolo da pic-nic:  “mammaaaaaaa mangiamo?”.

Ebbene, e pranzo sia! 

Nesolio

A pancia piena ci dirigiamo poi verso Via Butto, punto di partenza per raggiungere Nesolio. Qui parte una mulattiera che conduce a Nesolio, un piccolo borgo con case arroccate sul versante. Vittima dell’abbandono e dello spopolamento, ogni autunno ha luogo l’antico rito di essiccazione e battitura delle castagne.

 Arrivati in cima ci ritroviamo a passeggiare in stretti vicoli tra abitazioni in pietra, in legno, con una vista e un clima spettacolari. Ci abbandoniamo nuovamente ad una pausa ristoro per, come dice Angelica, raccogliere le forze che ci ricondurranno a valle. 

Avevo messo in agenda di raggiungere anche la Madonna del Corno ma, ormai stanchi, decidiamo che la terremo come destinazione per una nuova gita. Con gambe stanche e occhi pieni di meravigliosi paesaggi, risaliamo in macchina per tornare verso casa, godendoci la meravigliosa vista sull’Orrido e sul lago di Lecco.

Angelica avrà avuto nuovamente fame? La risposta la trovate in fondo, tra le foto che vi allego a testimonianza della nostra avventura.

Vi abbraccio

No!

A presto, Ilaria!

Ilaria

Fondatrice del progetto "Italia a piccoli passi", condivido le mie esperienze di viaggio, per me, per la nostra terra e per voi. Possano esservi di ispirazione e di aiuto.

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