
L’esperienza a Morbegno è stata…strana. Non in senso negativo, è ovvio, però è stata una destinazione diversa dalle altre. Lasciata Colico, il nostro itinerario prevedeva la sosta a Morbegno e, fedeli a piani (una delle rare volte in cui lo siamo stati!) in poco tempo siamo arrivati a destinazione.
La nostra esperienza a Morbegno
La prima percezione è stata quella di un tempo rallentato e di silenzio. Avevo in mente una Morbegno viva e attiva, caotica e confusionaria, con commercianti ed esposizioni in tutte le sue vie ciottolate. Strade piccole e colme di gente. Certo, in tempo di Covid era impossibile trovarla così, però ecco, ho sentito parlare così tante volte di Morbegno e della Fiera del Bitto dai miei genitori e dai miei zii, frequentatori assidui, che me ne ero creata un’immagine precisa nella mente, precisa e colorata.
I colori li abbiamo avuti dato che al nostro arrivo splendeva il sole, e nel tardo pomeriggio il cielo si è caricato di nuovoloni neri carichi di pioggia e da cui filtravano timidi raggi di luce. Minacciava tempesta e, in effetti, siamo stati colti da un bel temporale estivo.
L’area di sosta ci è piaciuta molto…oltre a noi, solo un altro camper, una famiglia con 3 bambini che era lì già da qualche giorno. Vicina al centro, ma non troppo, dotata di tutto ciò che facilita la vita dei camperisti: acqua e corrente, carico e scarico, oltre che bagni (ovviamente chiusi a causa delle disposizioni sanitarie).
Il proprietario è stato molto carino, e ci siamo fatti una bella chiacchierata, portandoci a casa anche qualche consiglio di mete papabili per i giorni a venire. Siamo arrivati all’ora di pranzo e abbiamo raggiunto il centro nelle prime ore del pomeriggio. Pessima mossa! In bici, leggermente in salita, con 32kg da trainare e con un caldo mortale.
La prima tappa è stata un meraviglioso prato (i cui alberi mi hanno permesso di evitare lo svenimento) che ospita anche l’orto comunale, un progetto molto carino: verde pubblico attrezzato “dot.Carlo Passerini”! Poi siamo arrivati in centro e abbiamo gironzolato…beh, era tutto chiuso essendo lunedì. Strade deserte.
Abbiamo visto la pizza, la chiesa di San Giovanni Battista, fino a quando…abbiamo parcheggiato la bici accanto a “Negozio Leggero”, e siamo entrati. Una meraviglia per me! Prodotti bio, alimentari e non, tutti sfusi, e una commessa davvero gentile. Ci ha consigliato di visitare Sasso Remenno (consiglio che abbiamo seguito) e poi ci ha parlato del torrente Bitto…la Rimini di Morbegno! Ebbene, non mentiva. Seguendo le indicazioni ricevute,pedalando con destinazione torrente, ci siamo invece imabattuti e fermati al “Parco giochi La chiocciola” nella zona della stazione. È stata una sosta rigenerante, un parco molto carino, pieno di bambini, in ombra, con fontanelle e spazi gioco per ogni gusto…con tanto di carrucola per imprese spericolate. Siamo tornati al nostro camper, Ernesto la Pulce (io e Marco siamo giunti a un compromesso con il nome!) soddisdatti e affamati.
La mattina successiva, forti delle nostre conoscenze delle strade cittadine, abbiamo completato la visita della città, sempre girondolando un po’ a caso, e siamo approdati in quella che pareva la casa di un Hobbit: la drogheria dei fratelli Ciapponi, un luogo senza tempo e con una lunga storia. Per approfondire visita il loro sito ufficiale perché, chi meglio di loro può raccontare questo luogo magico?
Siamo poi giunti, seguendo le indicazioni del Cai, alla Via Priula, antica via cinquecentesca che collegava Morbegno a Bergamo, e, ridiscendendo verso il centro, alla Via Niguarda, una delle pià antiche della città, tanto che ancora conserva nei suoi cortili tracce degli antichi loggiati.
Pranzo veloce, e finalmente, siamo arrivati al Torrente Bitto. Eravamo soli…un torrente meraviglioso, con acqua fresca e limpida!Marco si è felicemente lanciato in acqua e io, mentre lo guardavo, mi sono rilassata un po’…poco alla volta però la “spiaggia” si è riempita di ragazzi e famiglie. Una bella scoperta! Bici alla mano, siamo felicemente tornati al camper. Ma torneremo, per 2 motivi:
1. la fiera del Bitto (ci meritiamo di viverla in prima persona insomma!)
2. la ciclabile Valtellina, Morbegno-Sondrio
Vi lasciamo le coordinate GPS, le nostre coordinate della felicità, che possiate farne buon uso!
Torrente Bitto (accesso alla “Spiaggia”)
Jessica!




Dacchè la vita me ne ha dato la possibilità, ho girato, ho cercato, ho scoperto… ho respirato a pieni polmoni ciò che il mondo mi ha donato.