Ecco una storia d’arte un po’ speciale: è il racconto della Presentazione al tempio di Maria che puoi vedere nei musei di Venezia con i bambini; Tiziano l’ha dipinta e puoi ammirarla alle Gallerie dell’Accademia.
Il museo fa parte del network Passpartout.
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Questa è la storia di una scalinata. Tredici gradini percorsi con piglio e decisione da una piccola bambina vestita d’azzurro con i capelli legati in una lunga treccia. Tutt’intorno alla scala un gran numero di persone attende e osserva con grande animazione quel che accade.

Ma cosa accade?

Musei di Venezia con i bambini. La presentazione al tempio di Maria
La Presentazione di Maria al tempio di Tiziano – Foto di Gallerie dell’Accademia di VeneziaCC4.0

Un’insolita sfilata

A prima vista sembra di assistere a una sfilata, senz’altro un evento mondano, data l’eleganza dei presenti. Forse la bambina è famosa e per questo tutti sono accorsi ad assistere a questa sua impresa: salire la scalinata da sola.

In un certo senso è così. Ma la bimba non è semplicemente famosa. Se la guardi bene noterai che è circondata da un alone di luce, come se brillasse. Proprio come le teste dei santi nei dipinti, che sono circondate da un’aureola di luce per sottolineare che sono persone straordinarie. Questa bimba – che brilla addirittura in tutto il corpo – deve essere super-extra-straordinaria!

Il suo nome è Maria e sta vivendo un giorno veramente speciale in un tempo molto lontano da noi. Ci troviamo a Gerusalemme e la scala che la piccola Maria sta salendo conduce al tempio dove viene celebrata la gloria di Dio. 

La Presentazione di Maria al tempio di Tiziano, particolare con Maria – Foto di Gallerie dell’Accademia di VeneziaCC4.0

Cosa c’entra però una bambina di pochi anni con un tempio e con Dio? 
Qui sta tutta l’eccezionalità dell’evento a cui stiamo assistendo. Che non è una sfilata e neppure un avvenimento irrinunciabile dell’alta società. 

Ma andiamo con ordine.

Tiziano pittore alle Gallerie dell’Accademia di Venezia

A raccontarci la storia della scalinata e di Maria è Tiziano, un famosissimo pittore che più o meno quattrocentocinquanta anni fa dipinse questa enorme tela – che per la verità si chiama telero – per un palazzo di Venezia che oggi fa parte del museo delle Gallerie dell’Accademia. In questo palazzo si riunivano i confratelli della Scuola Grande della Carità, cioè uomini che aiutavano le persone in difficoltà. Il loro palazzo era così importante che decisero di decorarlo chiamando proprio Tiziano a dipingere uno dei teleri per la sala delle loro assemblee. 

Tiziano ci mostra così Maria bambina, che ha all’incirca tre anni, mentre sale i gradini con molta sicurezza, sollevando la veste con una mano e allungando l’altra in avanti. Di questo sembra stupito il sacerdote del tempio, che la attende al colmo della scala a braccia aperte – un segno di accoglienza ma anche di meraviglia.
Il sacerdote è ugualmente vestito in abiti preziosi, in oro e azzurro, a confermare che si tratta di una grande occasione. Lo affiancano un giovinetto, probabilmente un aiutante, un altro funzionario vestito di rosso e un vecchio col bastone fermo sulla porta: un vero comitato d’accoglienza. 

Spettatori attenti e curiosi

Ogni altra persona che vediamo in azione è per lo più un semplice spettatore, che non vuole rinunciare ad assistere a un tale importante avvenimento. Dal palazzo accanto al tempio, con le sue imponenti colonne bianche al piano terra, si affacciano diversi personaggi dalle finestre. Un uomo si aggrappa allo stipite della finestra destra, mentre un altro si sporge sul davanzale a sinistra, girandosi a rimirare la donna che allunga il collo da dietro e cerca spazio per vedere qualcosa anche lei. Non sono gli unici e altri addirittura si affacciano per guardare la folla che guarda a sua volta l’evento che sta avendo luogo sulla scalinata.

La Presentazione di Maria al tempio di Tiziano, particolare con gli spettatori alle finestre – Foto di Mongolo1984CC BY-SA 3.0

Insomma, nessuno può rinunciare ad assistere, mi sembra evidente!
E la folla che fa? La folla è incantata.
Un uomo con la barba bianca sta appoggiato a un gradino e si tiene il mento con una mano, totalmente rapito dalla vista della bambina luminosa. Dietro di lui una giovinetta di poco più grande della piccola si appoggia con entrambe le mani ai gradini e guarda in su.
Alle sue spalle una donna vestita di bianco osserva immobile con una mano sul petto e un lieve sorriso sul volto. Accanto un’altra donna con un abito rosaceo indica Maria a qualcuno, volgendosi indietro. Forse c’è chi, non riuscendo a vederla, la stava cercando e infatti in mezzo alla folla un uomo anziano si sta voltando all’indietro per mettere una mano sulla spalla di un’anziana, quasi a incoraggiarla.

La Presentazione di Maria al tempio di Tiziano, particolare con la folla astante – Foto di Mongolo1984CC BY-SA 3.0

Gli anziani genitori di Maria e il grande evento

Ti sembrerà strano, ma quelli sono Gioacchino e Anna, i genitori di Maria. Sì, ho detto genitori, non nonni, anche se hanno l’aspetto più di due nonni che di due genitori. Eppure la storia straordinaria che stiamo raccontando riguarda anche il loro aspetto di persone anziane e molto in là con gli anni. Come possono essere genitori di una bimba di tre anni?
Grazie al potere straordinario di Dio. 
I libri che narrano di lui ci raccontano che un giorno Gioacchino e Anna ricevettero la visita di un angelo che li avvisò della nascita di una figlia. Non ci speravano più, vista la loro età avanzata, eppure successe. Dio però aveva in mente qualcosa di grande per questa bambina e quando arrivò all’età di tre anni, suo padre Gioacchino la portò al tempio per lasciare che offrisse la sua vita a Dio.

Wow!

A tre anni Maria sale le scale – da sola – e raggiunge il sacerdote del tempio per dirgli: eccomi, appartengo a Dio, sono qui come stabilito.
Ecco cosa c’è di tanto eccezionale in questo momento! In poche parole Anna e Gioacchino rinunciano alla piccola figlia che a sua volta rinuncia a se stessa, perché sa che un giorno le succederà qualcosa di straordinario: diventerà la mamma di Gesù. Come tutto ciò avvenga è però un’altra storia (che peraltro ho già raccontato qualche volta).
Adesso il punto, il fulcro della scena, è la benedetta scalinata che sale Maria e il modo straordinario in cui ce la figura Tiziano. 

Confratelli, venditrici e bambini giocherelloni

Tra la folla incantata e i genitori preoccupati, noterai che si distinguono alcuni uomini vestiti di nero e di rosso, molto seri e partecipi. Loro sono i confratelli della Scuola Grande della Carità e sono stati ritratti da Tiziano con i loro volti, probabilmente perché glielo avevano chiesto loro stessi, per essere ricordati da tutti. A sinistra uno di loro si sta facendo riconoscere mentre dà una moneta a una donna con in braccio un bambino; sta cioè aiutando una persona in difficoltà, come facevano abitualmente questi confratelli. 
Mostrare questo gesto in un dipinto così importante significava affermare pubblicamente la propria generosità e soprattutto essere ricordati nel tempo – ancora oggi – per questo.

I confratelli non sono tuttavia gli unici a distinguersi dalle altre persone. Hai notato per esempio che sul fianco della scala, dal lato opposto rispetto agli altri spettatori e quindi di fronte a noi, sta seduta una vecchia signora con le mani grandi? Ha un’aria un po’ incuriosita, come se fosse l’unica a non capire cosa sta succedendo; e infatti è l’unica che dà le spalle alla scalinata. Si trova lì a lavorare come ogni giorno, con la sua cesta di uova e il bestiame pronto per essere venduto; probabilmente non si aspettava tutto quel trambusto.

La Presentazione di Maria al tempio di Tiziano, particolare con la venditrice ambulante – Foto di Mongolo1984CC BY-SA 3.0

Così come sembra totalmente disinteressato a quella confusione il bambino che si intravede tra Gioacchino e la donna vestita di bianco. È trascinato per il braccio da un’altra donna, forse la sua mamma, che probabilmente non poteva lasciarlo solo a casa e l’ha portato con sé. Lo trovo molto simpatico, tutto impegnato a giocare con il cagnolino bianco. Quanta differenza tra lui e Maria, che pure sembra avere più o meno la stessa età!
Cosa mi dici di te? Ti senti più come Maria, sicura e pronta ad affidarsi ad altri, oppure come il bambino giocherellone e spensierato?


Per l’adulto che legge

Il dipinto di Tiziano è grandissimo: alto più di 3 metri e largo quasi 8! Trovarcisi davanti, o meglio sotto, è un’esperienza suggestiva ed è un po’ come se fosse una grande parete affrescata; a Venezia però questo non è mai stato possibile per questioni di umidità e si è quindi sempre preferito rivestire le pareti di teleri.

Tiziano lo ha dipinto appositamente per questa sala tra il 1534 e il 1538 e da lì non si è mai spostato, perché oggi il palazzo in cui si trova fa parte delle Gallerie dell’Accademia.
Avrai notato che ci sono due rettangoli vuoti alla base del dipinto: sono le aperture delle porte sottostanti. Mentre però quella di destra era stata già prevista da Tiziano, quella di sinistra è stata invece aperta successivamente, tagliando così le gambe dei personaggi raffigurati.

L’episodio narrato non si trova raccontato nella Bibbia, ma nei cosiddetti vangeli apocrifi, cioè quelli non ufficiali. Lo trovi in particolare nel protovangelo di Giacomo e lo puoi leggere citato all’inizio di questa pagina web.

Se vuoi sapere qualcosa di più ti consiglio questa breve descrizione di Art & Dossier che può servirti da spunto anche per guardare le altre presentazioni al tempio di Maria nell’arte.

La Piccola Gerbera

Ciao, sono Sara della Piccola Gerbera, così ho chiamato la mia attività professionale di storica dell’arte, educatrice museale e guida turistica (anche il mio bimbo di 6 anni mi chiama così, come se Piccola Gerbera fosse il mio cognome!).

Mi occupo di didattica dell’arte da prima che mio figlio nascesse. Fare didattica dell’arte per me significa comunicare la storia dell’arte a tutti, in particolar modo ai bambini e alle bambine, alle ragazze e ai ragazzi, e alle loro famiglie. Almeno ci provo, perché la bellezza dell’arte dei secoli passati possa raggiungerli, parlando la lingua di ciascuno e cominciando il prima possibile.

Ecco come lo faccio:
- attraverso il mio blog e i Racconti d’Arte, storie scritte e narrate ad alta voce da me su opere d’arte, in particolare del mio territorio (Pisa e Lucca); 

- di persona, collaborando con alcune realtà museali (attualmente il Museo d’arte sacra di Camaiore e il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci); 

- organizzando personalmente visite guidate progettate per le famiglie.

L’incontro con Italia a piccoli passi mi permette oggi di arricchire la preziosa rete di relazioni tra luoghi, famiglie e attività vicine e affini a me. Di questo sono felice e grata!

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