10 attività da fare in Molise con i bambini – Parte II
In questo articolo troverete le altre 5 attività da non perdere se verrete in Molise con i bambini.
Se avete già letto i miei articoli sul Molise saprete già che è una regione completa e che offre tantissime attività da fare con i bambini.

Andare alla ricerca delle nostre origini preistoriche ad Isernia al Museo Nazionale del Paleolitico
Questo museo unico nel suo genere nasce per caso nel 1978 quando durante i lavori per la superstrada per Napoli è stato rinvenuto il giacimento preistorico più grande mai trovato prima.
Per l’enorme quantità di reperti rinvenuti o ancora da scoprire rappresenta un’eccezionale documentazione delle fasi più antiche del popolamento del continente europeo e costituisce un punto cardine per lo studio della preistoria italiana ed europea.
Sono stati ritrovati resti di molte specie animali tra cui li bisonte, l’elefante e il rinoceronte ma anche l’orso, l’ippopotamo, il cinghiale, il daino e il megacero.
Nel sito sono stati trovati i resti di Panthera leo fossilis più antichi d’Europa, datati a più di 700.000 anni fa.
Il reperto più importante è stato ritrovato nel 2014, è un dente da latte di un bambino di circa 6-7 anni risalente a 586 000 anni fa ed è grande circa 7 millimetri.
Ad oggi, è il reperto di bambino più antico d’Italia e, oltre ad essere un reperto di importanza eccezionale, fornisce una testimonianza ancor più certa di cosa mangiassero gli uomini di quel tempo.
Un interessante pannello interattivo vi spiegherà tante curiosità che gli studiosi hanno scoperto grazie ad un minuscolo dentino.




Dentro il museo è presente una mostra permanente dell’antica archeosuperficie contenente molti reperti provenienti dal sito ma sono anche presenti ricostruzioni del paesaggio preistorico della zona e delle postazioni interattive contenenti tutte le informazioni sul sito stesso.
Attualmente è chiuso e dovrebbe riaprire a marzo 2023 in una nuova veste e con nuove aree tematiche.
Per tutte le informazioni sugli orari di apertura aggiornati vi consiglio di consultare il sito https://www.musei.molise.beniculturali.it/musei?mid=212&nome=museo-nazionale-del-paleolitico-di-isernia
Scovare tutte le specie di uccelli all’oasi LIPU di Casacalenda – in Molise con i bambini
L’oasi Lipu di Casacalenda è conosciuta anche come Oasi di Bosco Casale e dal 1977 è stata inserita, dal ministero dell’Ambiente, nell’elenco nazionale delle aree protette.
È molto importante anche perché qui anticamente stanziò l’accampamento di Gerione di Annibale.
Grazie al divieto di caccia in pochi anni è diventato un rifugio ideale per le oltre 110 specie di uccelli censiti.
Accanto alla ricca vita alata l’oasi ospita molte specie di mammiferi.
La volpe, la donnola e la faina tra le aree marginali del bosco, ma anche piccoli roditori.
Un Sentiero Natura, corredato da pannelli didattici, permette ai visitatori il riconoscimento immediato delle diverse specie di fiori e dei tanti animali.
Il percorso si snoda all’interno del bosco, passando tra le pozze naturali degli anfibi e i siti di osservazione delle farfalle.
Per tutte le informazioni sugli orari di apertura aggiornati vi consiglio di consultare il sito http://www.lipu.it/oasi-casacalenda-campobasso




Fare una caccia al tesoro tra i murales di Civitacampomarano – in Molise con i bambini
Il borgo di Civitacampomarano ospita dal 2016 il Cvtà Street Fest, un festival di arte urbana a cui partecipano artisti di conosciuti in tutto il mondo.
Un piccolo paese del Molise è diventato negli anni il più importante museo a cielo aperto di opere street art d’Italia.
Questo è stato un esempio di come l’arte urbana è diventata uno strumento per valorizzare un angolo d’Italia semidimenticato.
Grazie a questa opera di riqualificazione è stato possibile contrastare lo spopolamento e l’abbandono di un paesino che in realtà architettonicamente è ricco di sorprese.
Non ha bisogno sicuramente di presentazioni il castello Aragonese che ha più di un richiamo al Maschio Angioino.
Dovete sapere che è possibile anche effettuare un tour guidato per poter vedere al meglio tutte le opere di street art del borgo.
Per tutte le informazioni vi consiglio di consultare il sito https://www.cvtastreetfest.it




Vedere tutti i cavalli del Principe al Castello di Pandone a Venafro
Dovete sapere che Venafro nell‘antichità era una delle città più importanti del Molise.
Durante l’epoca Romana da qui passava la via Latina ed era l’unico modo per raggiungere il Sannio.
Ma passiamo al Castello di Pandone e i suoi cavalli, oggi simbolo di Venafro.
Qui non solo troverete i cavalli del conte Enrico affrescati a grandezza naturale nel cinquecento, ma anche collezioni del Museo Nazionale tra età paleocristiana ed età moderna.
In un’ala del castello si possono visitare gli le stanze nobiliari dove abitò il conte Enrico Pandone tra il 1522 e il 1527.
Proprio qui troverete gli originali e spettacolari affreschi rappresentanti i cavalli di sua proprietà.
Ma perché affrescare tutti questi cavalli sulle pareti del castello?
Il conte possedeva molti cavalli, di una particolare razza sannita da lui attentamente selezionata, che vendeva e donava a illustri personalità provenienti da tutta Europa.
Tra questi si annovera anche Carlo V d’Aragona, re di Napoli e poi imperatore.
Nel XVI sec. il cavallo sembrava essere riflesso diretto del suo cavaliere, espressione dello status symbol del nobile che lo possedeva e quindi segno della sua grandezza.
Questo animale permise dunque al conte di Venafro di stabilire dei forti legami con numerosi uomini della corte aragonese.
Il conte volle che fossero a rilievo d’intonaco e poi dipinti.
Una sala era dedicata ai cavalli da passeggio e l’altra ai cavalli da guerra.




Ogni esemplare è corredato da una didascalia contenente il nome del cavallo, la razza, l’età e i destinatari, per lo più nobili napoletani.
I cavalli del conte Enrico sono arrivati più o meno intatti fino a noi è sono sopravvissuti anche ai nuovi proprietari del Castello.
Per tutte le informazioni sugli orari di apertura aggiornati vi consiglio di consultare il sito https://www.musei.molise.beniculturali.it/musei?mid=214&nome=museo-nazionale-di-castello-pandone
Scoprire cosa nasconde il Museo dei Misteri di Campobasso – in Molise con i bambini
Il Museo dei Misteri custodisce i costumi della “Processione dei Misteri di Campobasso” che si celebra ogni anno il giorno del Corpus Domini.
Ma voi lo sapete cosa sono questi misteri?
Nascono da rappresentazioni allegoriche religiose della Bibbia e sono costruiti con una struttura in una lega ferrea molto leggera ma allo stesso tempo molto resistente.
L’ideatore di queste opere d’arte è il campobassano Paolo Saverio di Zinno, che le realizzò nel XVIII secolo.
Ogni anno, durante il corpus domini, sfilano per le vie della città questi ‘quadri viventi’ composti da anziani, adulti e soprattutto bambini, i quali prendono le vesti di angeli santi e demoni che volteggiano nell’aria ancorati alla struttura principale creando un effetto quasi surreale.
Le strutture inizialmente dovevano essere 24 ma delle originali sono giunte fino a noi solo 12 più una tredicesima.




Qui vengono chiamati ingegni e sono macchine costituite da una base di legno con una struttura in ferro che si ramifica e porta ad ogni estremità delle imbracature dove vengono messi i bambini.
I bambini rappresentano angeli, diavoli, santi e madonne e sembrano sospesi nel vuoto perché i loro costumi mascherano struttura e imbracature.
I Misteri vengono portati a spalla facendo oscillare la struttura in ferro, tutto ciò crea l’illusoria sensazione di vedere angeli e diavoli volare in cielo.
La sala più interessante del Museo è la Sala degli Ingegni che custodisce le 13 strutture, chiamate “macchine” e disegnate a metà del ‘700 da Paolo Saverio di Zinno per sfilare durante la processione del Corpus Domini
Per tutte le informazioni sugli orari di apertura aggiornati vi consiglio di consultare il sito https://www.misterietradizioni.com
Se vi siete persi la prima parte vi consiglio di andare a darci una sbirciatina.




Mi chiamo Eleonora e sono senese, impiegata di banca full time e viaggiatrice part time.
Io e mio marito Valerio siamo sempre stati dei viaggiatori incalliti a tal punto che durante il viaggio di ritorno programmavamo dove saremmo andati per il prossimo.
Poi è arrivata la piccola Rachele e avremmo voluto continuare il nostro stile di viaggio ma la pandemia ha bloccato tutto e abbiamo riscoperto il turismo di prossimità.
Non c’è weekend che non organizziamo una gita fuori porta, siamo dei cacciatori di destinazioni fuori dalle tradizionali rotte turistiche e anche quando visitiamo una grande città andiamo sempre alla ricerca di curiosità per rendere il nostro viaggio unico.
Il nostro mezzo di trasporto preferito è l’auto perché crediamo che solo così sia possibile raggiungere i Borghi più piccoli e più caratteristici del nostro Paese.
Sulla mia pagina Instagram @trip.on.the.road racconto i Borghi meno noti della Toscana ma anche dei nostri giri per largo e per lungo dell’Italia.. Sperando di riuscire a breve ad andare anche oltre confine.
Qui sul blog cercherò di raccontare le nostre esperienze di viaggio da adulti rimodellate per farli piacere anche ai piccini.