UNA GITA A MORIMONDO

Immagine a cura di: Simona!
Una cosa che ci piace tanto fare è scoprire i borghi con i nostri bambini.
Solitamente pianifichiamo la nostra gita curiosando sulla pagina dei Borghi più belli d’Italia.
Ne abbiamo visti diversi qua e là in giro per il nostro bel paese, oggi vi raccontiamo di quello più vicino a casa nostra: Morimondo, il borgo lombardo dominato da un’antica abbazia.




Per entrare a Morimondo ci sono due vie principali, Via Roma e Via A. Comolli. Entrando da Via Roma abbiamo incontrato la ex Chiesa di San Bernardo e un suggestivo arco in mattoni rossi che dà accesso alle strade acciottolate del borgo. Vicino a Via Roma ci sono anche alcuni posteggi a pagamento




L’ABBAZIA
L’abbazia fu costruita tra il 1182-1296 da un gruppo di monaci cistercensi, arrivati in questa zona dalla Borgogna. Il nome Morimondo deriva infatti da Morimond, una delle quattro abbazie madri dell’ordine cistercense, fondato in Borgogna da frate Roberto di Molesme nel 1098. Questo ordine nacque per ripristinare la vita dedita al lavoro, alla semplicità e alla preghiera, predicata da San Benedetto e andata perduta nell’ordine dei benedettini.
Il costo per visitare l’intero complesso è stato di 8,00 euro a persona e la visita è durata circa 1h. Per maggiori info sull’abbazia, gli orari delle visite e prenotazioni: http://www.abbaziamorimondo.it












I monaci si occuparono personalmente delle attività agricole, disboscando e bonificando le terre vicino all’abbazia, costruendo canali d’irrigazione e inventando la coltivazione a marcite.
Secondo questa tecnica, l’acqua proveniente dalle risorgive, che ha una temperatura più o meno costante tutto l’anno, veniva fatta scorrere continuativamente sulla superficie dell’erba, sfruttando lievi inclinazioni del terreno.
In questo modo il terreno non gelava e si manteneva fertile tutto l’anno, producendo più raccolti d’erba e quindi più fieno per il bestiame.
Sui terreni dell’abbazia, oltre ai campi coltivati, sorsero anche mulini, cascine e grange.
Le grange erano edifici di campagna in cui soggiornavano i monaci conversi, con locali adibiti alla preghiera, al deposito degli attrezzi agricoli e dei raccolti.
Nel tempo le grange divennero dei veri e propri villaggi rurali.












Dopo la visita, con annesso shopping di prodotti locali al mercatino, ci siamo gustati una mega coppa di gelato nella gelateria Repossi accanto all’abbazia.
Se anche voi siete appassionati di borghi, vi suggeriamo Calcata




Ciao,
sono Nicoletta, mamma di Aurora (13), Riccardo (8) e Bianca (18 mesi)
Non pensavamo di formare una famiglia numerosa, ma Bianca è la nostra ciliegina sulla torta.
Una gravidanza inaspettata che si è trasformata in un segno del destino in un anno decisamente
particolare.
Ho praticato danza fino all’età di 15 anni e mi manca terribilmente.
Amo viaggiare alla scoperta di posti nuovi non necessariamente lontani da casa, alle volte basta
osservare gli angoli delle nostre città per scoprire nuove cose.
Mi piace guardare lo stupore negli occhi dei miei figli e spero davvero possano arricchirsi e
rendersi più che mai autonomi.
Alle prese con tre età diverse capita di indossare la tenuta da S.W.A.T. per riequilibrare gli animi.
A volte però avrei bisogno di ritrovare il mio equilibrio, per questo cerco di ritagliarmi del tempo per
me per ricaricarmi e affrontare la nuova affrontare destinata alla nostra Tribù.
Augh!