
La Spiaggia di Cala Goloritzè è la più bella cartolina del Golfo del Baunei. Con i suoi colori surreali, il mare trasparente, le rocce chiare e lisce e tanti, tantissimi pesci è una delle destinazioni imperdibili per chi visita l’Ogliastra in ogni stagione. E’ facilmente raggiungibile in barca o gommone, grazie alle tante partenze giornaliere da Santa Maria Navarrese, Arbatax o Cala Gonone. Eppure raggiungerle a piedi è stata una delle escursioni più belle, spettacolari, ma anche dure, che abbia fatto con i miei bambini.
Ecco quindi tutto quello che avrei voluto sapere prima di affrontare il trekking per Cala Goloritzé con i miei figli.




E la considerazione finale voglio metterla all’inizio dell’articolo prima che leggiate il resto: NE VALE ASSOLUTAMENTE LA PENA. Anche se non è una passeggiata digestiva, anche se è importantissimo conoscere bene i limiti e le potenzialità vostre e dei vostri figli, anche se momenti di sconforto non mancheranno, la vista da ogni punto del percorso, la soddisfazione di farcela, e poi il tuffo finale e meritato,ripagheranno tutti gli sforzi fatti.
L’Altopiano del Golgo, punto di partenza per il trekking
Per raggiungere SU PURTEDDU, che è il punto di partenza esatto del trekking per Cala Goloritzè, si sale in auto (o in van nel nostro caso) da Baunei fino all’altopiano del Golgo. Ecco questo luogo incredibile meriterebbe un articolo a parte, qui mi limiterò a dirvi che, se avete tempo a disposizione, se amate la natura selvaggia, concedetevi qualche ora di pace quassù.
Se potete spostatevi senza meta, alla ricerca di animali liberi e felici come cavalli, asini, mucche e maiali, raggiungete a piedi la splendida chiesetta bianca simbolo di questo Altopiano dedicata a San Pietro. Fu costruita in onore del santo in quanto la leggenda narra che abbia liberato la popolazione locale da “Su Scultone”, il mostro della voragine. A tal proposito la Voragine di “Su Sterru”, la più profonda d’Europa, luogo dove avvenivano le uccisioni delle persone anziane attraverso anche l’arrivo dei Mamuthones, è una delle attrazione più incredibili da visitare a Golgo. Continuando l’esplorazione vi ritroverete davanti ad “As Piscinas”, delle vasche basaltiche di una bellezza sorprendente.












Ritornando al nostro trekking che ci porterà alla spiaggia di Cala Goloritze, il punto di partenza è il parcheggio di SU PURTEDDU. Qui è presente un bar ristorante, con bagni e docce. Qui è possibile pernottare con camper e tende, senza elettricità, ma nella pace assoluta che questi luoghi regalano, per essere pronti la mattina seguente a partire all’avventura.
Cosa è importante sapere prima di partire
Dal 1993 Cala Goloritze è Monumento Naturale della Regione Sardegna e dall’ estate del 2020 l’accesso alla spiaggia è a numero chiuso.
Per garantire il vostro acesso, soprattutto in alta stagione, è necessario prenotare attraverso l’app Heart of Sardinia, scaricabile su smartphone, sia IOS che Android, a partire da 72 ore fino ad un minuto prima dell’apertura del sentiero.
Al momento della prenotazione è previsto il pagamento di un Ticket di 6 euro (gratis per i bambini sotto i 6 anni) tramite PayPal, carta di credito o carta prepagata.
Non preoccupatevi se il telefono non prende in questo luogo ai confini del reale, il qrcode sarà visibile anche offline.
In caso di difficoltà o per informazioni è possibile prenotare anche telefonicamente.
Noi ci siamo stati a Maggio e non abbiamo prenotato, ci siamo recati direttamente la mattina della partenza al baracchino che si trova all’inizio del sentiero e pagato la stessa cifra.
L’accesso alla spiaggia è possibile dalle 7.30 del mattino fino massimo alle 17. Il mio personalissimo consiglio è comunque quello di non affrontare la salita nelle ore più calde del giorno, e quindi partire prima possibile per godersi la spiaggia e il mare senza l’inevitabile afflusso delle ore centrali.
Si parte! il percorso per Cala Goloritzè
Il Sentiero è ben tracciato, segnalato e soprattutto tenuto benissimo. Sono circa 3,5 km fino alla spiaggia ( 7 km considerando il ritorno ma con un dislivello di circa 470 mt. Trattandosi di una difficoltà di tipo E (escursionistico) e del dislivello, appunto, è bene considerare un tempo di percorrenza di 1h/1,30h all’andata e 2 al ritorno, ma il ritorno varia moltissimo in base al numero di soste e alla resistenza.
Il sentiero vi regalerà viste mozzafiato ed emozioni difficili da raccontare. Sentirete il bisogno di fermarmi ad immortalare immagini o semplicemente a contemplare il paesaggio. La vista del mare in lontananza, come un miraggio, le rocce e la vegetazione, in ogni punto diversa e originale, vi faranno compagnia per tutta la strada. Così come i molti animali liberi che avrete la fortuna di incontrare lungo il percorso. Pascolano paciosi incuranti del vostro passaggio, indifferenti a voi e al caldo, si godono tutta la loro libertà e viene voglia di fare altrettanto.
In discesa, ma non meno in salita, l’unico pericolo sono i sassi sdrucciolevoli, occhio quindi a dove si mettono i piedi, qualche caduta è forse da mettere in conto.








Resterete incantati anche alla vista degli antichi ripari dei pastori, scavati nella roccia, arredati con semplici tronchi o stecchi. Noi li abbiamo scelti come punti sosta, immaginando di vivere come un tempo all’interno di queste strutture.Eppure questo non è stato solo luogo di pastori, ma anche di carbonai, che lungo questa carreggiata trasportavano carbone da imbarcare sulle navi e forse anche pirati, che sfruttavano il sentiero al contrario per attaccare l’entroterra.
Si passa poi sotto una roccia maestosa, sembra di entrare nelle viscere della montagna.




E a un certo punto, eccola là sotto di voi, Cala Goloritze, piccola, selvaggia, bianca da fare male agli occhi, circondata da rocce e pinnacoli altissimi, con il suo mare turchese. A questo punto non vi resta che tuffarvi, sarà impossibile resistere.Lo spettacolo sott’acqua non sarà inferiore a quello fuori: pesci di ogni forma e dimensione, rocce esplorabili e calette raggiungibili a nuoto. Così come il suo celebre arco di roccia che si tuffa nel mare.












Resterete, come me, letteralmente a bocca aperta per tutto il tempo trascorso qui.
Sapevate che esiste, così come la vediamo oggi, soltanto dal 1962, in seguito a una frana?Sapete che in estate dopo le 16 il sole scompare completamente?
Informazioni utili per affrontare il trekking con i bambini
Ci sono alcune cose che avrei voluto sapere prima di tentare la fortuna e mettere alla prova la resistenza nostra e dei miei figli, di 9 e 6 anni.
- Sono necessarie, per non dire obbligatorie, scarpe da trekking, anche se stiamo andando in spiaggia. I grandi sassi su cui camminerete per tutto il sentiero sono spesso scivolose o formano grandi scaloni. Ho visto affrontare il percorso in ciabatte, credo che non ci sia cosa più rischiosa, e il consiglio vale per adulti e bambini
- Portate con voi più acqua possibile, calcolando quanti siete e il tempo che avete intenzione di trascorrere a Cala Goloritzé. Non c’è alcun punto ristoro, né fontanina salvavita, l’unica acqua che vedrete sarà quella del mare.
- Limitate al minimo il peso di zaini e non portate niente di ingombrante come sdraie, ombrelloni, materassini gonfiabili. Le uniche cose che vi saranno veramente utili e che sfrutterete davvero una volta a destinazione sono maschera e boccaglio.
- Per i bambini non dimenticate le scarpette da scoglio. La sabbia bianca è fatta di finissimi, e bellissimi sassolini bianchi poco piacevoli al contatto.
- A proposito di sassolini, è vietato raccogliere sabbia, frammenti di roccia e sassi.
- Non cercate di fare i furbi e non pagare il biglietto perchè un sorvegliante vi chiederà di vedere i biglietti all’ingresso. Lo stesso supervisiona e controlla che tutte le regole vengano rispettate, in particolar modo il comportamente dei bagnanti, il rispetto del prezioso abitat naturale e l’orario di uscita.
- Soprattutto se avete bambini al seguito, non affrontate il viaggio di ritorno nelle ore centrali e più calde. Non aspettate nemmeno l’ultimo minuto utile per ripartire. Avranno bisogno di pause, andranno motivati e intrattenuti e soprattutto supportati, nessuno può effettivamente darvi una stima del tempo di cui avranno bisogno.
- Se non ve la sentite di raggiungere Cala Golortzè a piedi è possibile farlo a nuoto noleggiando barche e gommoni dal porto di Arbatax, Santa Maria Navarrese o Cala Gonone. Ma tenete presente che il limite è a 300mt dalla spiaggia, che non si può sbarcare ma sono nuotare fino alla riva. Quindi in alcuni casi, soprattutto con bambini piccoli,è praticamente impossibile e in questo caso non vi resterà che guardarla da lontano.
- Se avete dubbi o volete essere supportati, per informazioni su Cala Goloritzè ma anche su tutte le attività nella zona del Golfo di Baunei, vi consiglio il sito ufficiale Turismo Baunei. Qui troverete tutto, ma proprio tutto, per una vacanza completa in una delle zone più interessanti e stupefacenti della Sardegna.








Per concludere
Cala Goloritzè rimane ad oggi una delle spiagge più belle che abbia mai visto. Non solo per il mare, che si ripete meraviglioso in molte zone della Sardegna, ma per la cornice naturale in cui è incastonata. Come ho detto all’inizio, soprattutto al ritorno, non è propriamente una passeggiata digestiva. Eppure ognuno di noi conosce i limiti e le potenzialità dei nostri bambini camminatori. Se vale la pena farsi questa sudata? Se il trekking stesso è uno spettacolo da non perdere? Assolutamente si, ma sarete ripagati in ogni momento dallo spettacolo della natura. Alla fine, davanti a una birretta a Su Porteddu, anche dall’immensa soddisfazione di avercela fatta.
Sul blog potete trovare molti altri spunti per trekking adatti alle famiglie in ogni parte d’Italia. Ad esempio quello che abbiamo fatto al Parco Archeominerario di San Silvestro in Toscana.




“Sono una “girellona” e ho felicemente “infettato” mio marito, che ha il compito da non sottovalutare di guidare sempre il nostro van mentre io imposto la destinazione. Ma soprattutto i miei due bambini, che trasformano i nostri viaggi in spettacolari avventure.”